EDA è fondamentalmente una metodologia per interagire con il proprio subconscio in un modo assolutamente innovativo. La tecnica è concepita per essere, una volta acquisiti i meccanismi di funzionamento, uno strumento da gestire in autonomia, e quindi, come lo abbiamo anche definito, uno strumento di SELFCOACHING.
Per insegnare ad usare la tecnica non si necessita altro che di uno strumento che consenta la comunicazione tra due persone, a livello scritto o parlato. Ciò significa che il coaching EDA può essere erogato ed insegnato anche con strumenti informatici come le chat (Skype,MSN,FB etc.) e/o via telefono.
EDA viene insegnata secondo due modalità di fondo che vanno in sequenza.
La prima è la fase istruttoria che consiste nella acquisizione delle dinamiche del metodo, delle logiche di funzionamento e della filosofia di applicazione. Questa fase “istruttoria” può richiedere dalle 2 alle 4 ore e comporta anche lo studio di materiale scritto.
La seconda fase è invece costituita dall’applicazione vera e propria della tecnica e richiede la presenza del coach fino alla piena acquisizione della metodologia. Il ruolo del coach è di facilitatore nella ricerca dei NED (Nuclei Emotivi Disturbanti) e di guida all’applicazione della tecnica nel trattamento degli stessi. Anche questa fase è completamente gestibile via chat audio e/o scritta, anche se in una prima fase il tipo di contatto preferibile è quello audio perché consente una maggiore velocità e un maggiore controllo sul coachee al fine di insegnare la corretta metodologia applicativa.
Una volta familiarizzatosi con la tecnica e con le sue caratteristiche, il coachee può proseguire da solo nell’applicazione e fare riferimento e chiedere supporto al coach di EDA solo allorquando la ricerca dei NED risulti troppo ostica o infruttosa.
Contrariamente ad altre metodologie a sfondo cognitivo, che producono cambiamenti a breve, ma poi se ne perde la spinta, EDA, che ha un approccio abreativo-catartico, diventa via via più efficace mano a mano che il tempo passa e la si usa e la si riusa, consentendo un accumulo di competenza nel tempo, che la fa diventare uno strumento di ausilio al cambiamento personale davvero insostituibile, rendendo il coachee sempre più consapevole dei propri processi subconsci e sempre più capace di padroneggiarli, in sempre maggiori situazioni