Ciò che sussiste nella mente, viene costantemente filtrato. Quali sono questi filtri? Paure, desideri, relazioni, convinzioni, abitudini e condizionamenti. Essi selezionano ciò che viene percepito dai nostri sensi. Non ho sensazioni reali, ma reagisco alle immagini sostanziate della mia mente. Posso guardare qualcuno, scorgere in lui un americano, e provare un sentimento positivo; chiunque altro, guardando la medesima persona, può provare un sentimento opposto. Si vede un essere umano o un’immagine? Dalla reazione degli altri si può capire se state rispondendo all’impulso del qui e ora o a un’immagine precostituita. Quando desiderate qualcosa, prestate attenzione a molte cose di cui gli altri non si rendono conto. Una madre può dormire profondamente anche in mezzo al baccano, ma si sveglia al primo sospiro del proprio bimbo. Perché? I suoi sensi filtrano gli altri suoni. Avviene qualcosa dentro di noi. Esiste come un sensore, che agisce su ciò che viviamo. Tale percezione dipende dal condizionamento ricevuto in passato.
Anthony De Mello – ISTRUZIONI DI VOLO PER AQUILE E POLLI…
COMMENTO
Non ci facciamo caso quasi mai ma tutto ciò che percepiamo dall’esterno, siano essi oggetti, suoni, persone o pensieri…é fortemente condizionato dalle nostre idee di piacevole o spiacevole, bello o brutto, sì o no.
Tutto questo valutare in senso positivo o negativo crea una serie di filtri nella mente….Ci saranno delle cose che non vogliamo vedere o che proprio non vediamo, e sono le cose spiacevoli, che abbiamo deciso che non ci piacciono, ed altre che invece noteremo immediatamente perché le consideriamo piacevoli…..E così selezioniamo la realtà che vogliamo percepire e che vogliamo rifiutare.
Questo accade anche e soprattutto per le idee ed i pensieri. Se accade ad esempio che dobbiamo incontrare una persona che NON ci piace, entreremo in sofferenza prima e durante l’incontro, perché abbiamo DECISO che quella persona non ci piace. Se pensassimo il contrario, sarebbe un piacere incontrarla, no?
E perché una persona può essere “antipatica”? Le ragioni possono essere molto diverse ma di fondo perché quella persona ha, o riteniamo abbia, delle caratteristiche che noi consideriamo “negative”, e quindi ancora una volta si tratta di giudizi di “rifiuto” che abbiamo nella nostra mente e che condizionano il nostro modo di pensare. Magari non siamo nemmeno consapevoli del perché una certa persona “non” ci piace, perché magari le ragioni risiedono nel nostro inconscio e riguardano similitudini con altre persone che nemmeno ricordiamo….
E la stessa cosa succede con le situazioni, gli ambienti, gli oggetti e sopra ogni cosa, con la VALUTAZIONE che diamo di noi stessi.
Cosa è una valutazione? Un rappresentare ciò che dovremmo essere in confronto a ciò che (riteniamo) siamo.
La distanza che intercorre tra queste due cose è una misura quasi esatta della sofferenza che ci carichiamo addosso. Cercare di migliorarsi non è male, non è una cosa negativa. E’ giusto aspirare a migliorarsi….quello che non va bene è deprimersi ed avere una cattiva opinione di sé se non ci si riesce, perché questo non farà che peggiorare lo stato generale.
Ed anche qui abbiamo un filtro nella mente che riguarda noi stessi: non sono come voglio/devo essere.
Smettere di giudicare pone fine alla creazione dei filtri ed azzera le distanze tra desiderio e realtà, vera causa della sofferenza.
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